Vediamo, quindi, quali sono i passaggi tecnici da sviluppare, per realizzare una cover in stile "DEI".
Si realizzano innanzitutto dei velocissimi layouts della cover, per capire qual'è la soluzione migliore da adottare, per visualizzare velocemente le idee e le proposte da fare all'editore (chiaramente è lui ad avere l'ultima parola). Tutte le possibili varianti della cover che mi vengono in mente le schizzo velocemente su dei fogli A4, quelli da fotocopia, scansiono, inserisco logo e credits, e invio all'editore per la scelta del definitivo.
Dopo di che realizzo la matita. Dei è un progetto un po' "sperimentale", lo stile che ho utilizzato per disegnarlo non l'avevo mai provato, quindi mi sono dovuto inventare i "codici visivi" in tempo reale, man mano che realizzavo le tavole. Anche per la copertina è andata più o meno così. Sono partito con un disegno a matita "classico" e l'ho affrontato a pezzi per capire quale fosse lo stile più adatto per realizzare il definitivo. Trattarlo "a pezzi" significa che in fase di colorazione non ho lavorato tutto allo stesso modo, ma ho colorato "a zone" vedendo, man mano che il risultato si focalizzava, qual'era la strada più giusta da percorrere.
Dopo aver realizzato il disegno a matita, decido che non realizzerò un disegno definitivo vero e proprio. Nella cover definitiva, cioè, non ci sarà né segno a china, né segno a matita, voglio realizzare i volumi direttamente con il colore, prendendo spunto soprattutto dal mondo videoludico.
Per fare ciò, metto la matita precedentemente disegnata, in MOLTIPLICA, e costruisco le mie forme colorate, su livelli sotto la matita, utilizzando i tracciati.
Ecco come si presenta la prima stesura delle volumetrie colorate, senza il livello di matita. Come vedete sono veri e propri ingombri di colore che disegnano le forme. In più, per rendere più chiaro il disegno, in un livello sopra le "tinte piatte", creo un livello di rifinitura, in cui ci sono praticamente dei segni colorati che vanno a scolpirmi ancora di più le volumetrie (vedi per esempio i muscoli delle braccia di Mars).
Come vedete sto lavorando il pezzo di immagine che comprende i tre protagonisti sulla biga, ambiente e altri dettagli li realizzerò successivamente.Come nel mio "metodo classico" di colorazione, creo i livelli delle ombre, che in questo caso soprattutto mi aiutano ad individuare e leggere le volumetrie dei personaggi, derivanti dal contrasto tra la parte in luce e la parte in ombra.
Allo stesso modo comincio a realizzare l'ambiente. Man mano che proseguo con l'inserimento di sempre più dettagli nell'immagine, continuo eventualmente anche a correggere alcuni punti degli elementi già realizzati, per rendere l'immagine il più omogenea possibile.
Comincio ad aggiungere anche lo sfondo con le anfore, siamo ancora a livello di tinta piatta+ombra, c'è parvenza di atmosfera, ma non ho ancora definito una vera e propria "intensità luminosa".
A questo punto mi concentro sulle anfore. Me le disegno a parte, considerando l'inquadratura definita all'inizio.
E allo stesso modo di prima (matita in moltiplica e costruzione con i tracciati degli ingombri di colore), realizzo i definitivi.
Inserisco il tutto nell'immagine finale.
Mi concentro ora sul cavallo, ho visto che devo usarlo come quinta della scena, per creare profondità. Disegno a matita (qui non si vede), in MOLTIPLICA, e ingombri di tinte piatte, sotto, costruite a tracciati.
Ombreggiature del cavallo, avete notato, già dall'immagine precedente, che ora il cielo ha le nuvole, e l'Olimpo è un po' "atmosferizzato", questo è appunto ciò che considero "andare a pezzi": man mano che l'immagine prende forma continuo a calibrare, migliorare e completare alcuni pezzi di essa, muovo tutti i tasselli del puzzle contemporaneamente, calibrandoli via via.
Avrei voluto giocare con il bianco del pegaso, in realtà è più corretto metterlo in ombra, il bianco avrebbe confuso la lettura dell'immagine, mentre mettendolo in ombra riesco a inquadrare meglio la scena e concentrare l'attenzione del lettore sui 3 protagonisti.
Ed ecco l'atmosferizzazione. Ho cambiato il colore delle ombre, aggiunto delle sfumature, reso tutto più caldo. Il gioco cromatico che mi interessava proporre (ma me ne sono reso conto in "corso d'opera) è sicuramente quello tra l'azzurro intenso del cielo, coadiuvato dal blu scuro del cavallo e dal violetto (prospettiva atmosferica!) dell'Olimpo, contro le tinte calde degli incarnati dei personaggi e delle rifiniture arancioni delle anfore.
Quando l'editore mi ha chiesto di completare la cover, rendendola avvolgente, non ho fatto altro che disegnare a matita il pezzo aggiuntivo.
Costruire con i tracciati le tinte piatte, mantenendo la matita in un livello in Moltiplica e colorando sotto di essa.
Completando via via gli effetti "speciali" attorno al personaggio. Le anfore sono di colore bistro (C: 100, M: 100, Y: 100, K: 0), quindi il "nero" più intenso che posso raggiungere. Non potrò creare effetti cromatici di prospettiva atmosferica, quindi dovrò concentrarmi su una resa di profondità che si baserà esclusivamente sulla diminuzione, in progressione, della grandezza delle anfore.
Detto questo ascoltiamoci assieme una stupenda canzone tratta dal documentario sui fenicotteri rosa della Disney.
Ho capito adesso che cos'hanno di speciale e "moderno" quelle copertine! Le hai fatte direttamente col colore senza linee! Spettacolo! Mi piacciono assai!
RispondiEliminaImmagino che per i francesi sarà stata una specie di eresia, oppure per le copertine sono più flessibili?
Ma Dei c'è in Italia?
ma per collegare i vari elementi e renderli omogenei quali sono i passaggi!?
RispondiEliminagrazie Giorgio!
RispondiEliminafortunatamente Ankama è una casa editrice fighissima che asseconda tutte le tue pippe mentali! Non mi hanno mai rotto le balle su nessuna scelta stilistica!
In italia non c'è ancora..dovrebbe arrivare fra poco
Tommy: in realtà non ci sono dei veri e propri passaggi specifici, per rendere il tutto omogeneo, diciamo che se mescoli i colori con le percentuali di C, M e Y sai sempre bene o male entro che range di possibilità lavorare. L'importante, ed è questa la vera "base di partenza" è avere sempre la possibilità di modificare tinte piatte e ombreggiature, lasciandole in livelli separati! :)
Fighissima! Sarebbe interessante approfondire il discorso dei codici visivi, come comprenderli, svilupparli e creare una continuità visuale!
RispondiEliminamolto molto molto moltooo interessante... :)
RispondiEliminaIo lo compro, sono curiosissimo!
RispondiEliminaDa quel poco che ho visto a livello stilistico,( parlo del disegno in se) proponi sintesi estremamente grafiche, dinamiche, fighe !
Se è solo questione di tempo, aspetto l'italiano però!
Ma poi il beat'um up ? Sbaglio o tempo fa avevo visto degli screenshot ?
grazie..della delucidazione..!^_^ ma cmq quando e se farai un work lab a roma fammelo sapere che vorrei partecipare..!^_^
RispondiEliminami sto picchiando da un po con le mie tavole ma benche i progressi ci siano..sarebbe meglio che qualcuno gli desse uno sguardo ! ...
sigh sigh..!
Teo, ok, farò anche un post sui codici visivi..ma ti dico fin da subito che sarà difficile parlarne..! :)
RispondiEliminaMarco, grazie! ;)
Nura-t: il beat'um up non esiste! :) le immagini che hai visto tu si riferiscono ad una delle prime vignette, in cui c'è un ragazzino che gioca con la Wii al picchiaduro di "DEI" ;)
Tommy: se capito a Roma te lo faccio sicuramente sapere! ;)
Quando esce in Italia segnalalo forte e chiaro che non voglio perderlo!
RispondiEliminaCavolo, già prima la ritenevo una bella copertina, ora che ho visto quello che c'è dietro mi piace ancora di più!
RispondiEliminaComplimenti..
Ma come fai a fare un tavola così bella pulita mannaggia!
RispondiEliminaIo la inzozzo tutto e poi mi incazzo! Uff..