27 aprile 2011

01 Tutorial - STEP 02

La stesura delle tinte piatte.


Dopo aver studiato le ombreggiature e salvato queste ultime in un file apposito, procedo alla stesura delle tinte piatte. Le tinte piatte, come qualsiasi altro passaggio del metodo, sono uno step importante, e da sviluppare con ordine e pulizia.
E' lo scheletro  su cui poi poggeranno le vostre volumetrie e i passaggi successivi di atmosferizzazione, per cui è meglio averne cura.


Un paio di cose è bene tener presente quando andiamo a realizzare le tinte piatte:

- Tenere separati i colori dei personaggi da quelli degli ambienti, innanzitutto. Questa "separazione" vi permette di avere un continuo controllo sulla leggibilità delle vignette potendo, di volta in volta, andare a modificare la tonalità, la temperatura, la luminosità, di uno (personaggi) o dell'altro (ambienti) livello, con sufficiente comodità.
In più anche stendere le ombreggiature, nello step successivo, potendo contare su questa separazione, sarà una cosa piuttosto comoda che vi permetterà, per tutto l'arco della colorazione, di avere "vita facile" nella lavorazione dei vari piani.
I livelli di Personaggi e Ambienti sono separati e collocati SOTTO il livello della china.
Sempre a questo proposito è importante sottolineare come ognuno possa, in realtà, sviluppare le proprie personalissime scelte di "metodo". Alcuni miei colleghi, abitualmente, separano i colori dei personaggi, i colori degli ambienti e i colori degli oggetti. Altri lavorano, appunto, a "piani", tenendo su ogni livello separato un piano differente (primo piano, secondo piano, sfondo e così via). 
Ovviamente più livelli "separate" più avete il controllo della colorazione, e soprattutto delle sue "modifiche".

- Tecnicamente, stendere le tinte piatte è molto semplice. A seconda della pulizia del disegno, se fatto a china, a matita o con l'utilizzo di altri strumenti, potete più o meno "automatizzare" la colorazione.

Nel caso della nostra vignetta di Wondercity, caratterizzata da una china pulita e precisissima, possiamo comodamente selezionare le aree da colorare con la "bacchetta magica" di photoshop, e man mano riempire le selezioni con il colore che scegliamo. 


- E' bene sottolineare una cosa: quando selezionate le aree da colorare, la selezione coinciderà, ovviamente, con il bordo interno del disegno (della china). Sfortunatamente il più delle volte, però, questo non basta a garantire una buona stesura, infatti possono esserci degli "angoli" molto chiusi all'interno dei quali la selezione non riesce ad arrivare. In più, per via dell' "antialias" è possibile che si crei un bordino "bianco" di "non colore" tra la tinta piatta e la china. Per ovviare a questo problema è bene, ad ogni selezione, espandere di uno o più pixel la stessa, in modo che il colore non solo venga steso all'interno del disegno, ma venga applicato addirittura sotto il disegno, avendo espanso la selezione, appunto, sotto la china. In tal senso vi suggerisco di memorizzarvi di "AZIONI" personalizzate. Una che vi permetta, premendo un tasto funzione (F2) di allargare di un pixel la selezione, e l'altra, premendo un altro tasto funzione (F3) di riempire l'area selezionata e disattivare la selezione (dandovi la possibilità di essere "pronti" per una nuova e successiva selezione).
In questo caso vedete, per esempio, come nell'angolo di disegno tra l'attaccatura del naso e gli occhiali, sia rimasto un puntino bianco che non è stato colorato dal riempimento "automatico"...
...da correggere subito, usando l'aerografo "a mano libera"! Come vi ho detto, la stesura delle tinte piatte deve essere ORDINATA e PULITA, tutti i "puntini bianchi" che lascerete nella vostra colorazione si vedranno in stampa, svalutando, di molto, moltissimo, la qualità del vostro lavoro.
- Detto questo ripeto e sottolineo che le tinte piatte (e le ombreggiature e gran parte degli step di colorazione che svilupperemo) devono essere stese SOTTO il livello di CHINA
Molti colorano SOPRA la china, addirittura usando il livello dei colori in MOLTIPLICA. Personalmente non lo trovo un metodo corretto, perché si andrà ad utilizzare una proprietà (quella del "moltiplica" che, ricordo, rende "trasparente" il livello su cui è applicato) che aberra le proprietà cromatiche del colore (insomma, usando questo metodo non avremo il controllo "puro" delle 3 proprietà del colore, perchè il colore che stenderemo non sarà quello effettivo, ma la somma in trasparenza dei livelli stesi sopra la china).

- Come si scelgono i colori per le tinte piatte? Ci sono due scuole di pensiero, una che segue perfettamente la teoria della fisica della luce, e l'altra che è un po' un escamotage. In entrambi i casi, comunque, l'osservazione continua delle foto di documentazione che ci siamo precedentemente scaricati, è INDISPENSABILE.
Ancora una volta vi suggerisco di trovare il vostro colore, mescolando le tre levette dei 3 colori primari (C, M e Y), tenendo la levetta del Nero (K) allo 0%!
1- Teoria fisica della luce: bisogna stendere i colori piatti pensando già a che atmosfera si vuole ottenere, e quindi stendendo i colori già conformati alla luce che sta illuminando la scena. Esempio: nel caso di un tramonto, se i miei protagonisti indossano una divisa VERDE, la tinta piatta che andrò a stendere non dovrà essere VERDE, bensì di un colore più scuro, tendente al bistro, perchè il Verde è il complementare delle lunghezze d'onda "infrarosse" che attraversano l'atmosfera nelle ore del tramonto.

2- Escamotage: coloro con tinte piatte "diurne" (quindi immaginando una luce "completa", che preveda tutte e 7 le frequenze luminose emanate dal sole) se la scena si svolge, appunto, di giorno. "notturne", se si svolge di "sera-notte". Successivamente, in fase di atmosferizzazione, andrò a conformare questi colore facendoli tendere alla luce che ho scelto per la scena. Diciamo che questo ultimo modo, che è il più usato, sfrutta, ovviamente, le potenzialità del software di poter correggere, in qualsiasi momento, il colore precedentemente steso.

Vi ricordo di tenere sempre sott'occhio le foto di documentazione che vi siete scaricati!!! altrimenti che ve le siete scaricate a fare?!
Ovviamente, come sempre mi va di ripetere, ognuno si crea il suo metodo, e in più non lo sviluppo di ogni singolo step è la somma di tutti i vari strumenti che uno, personalmente, ha imparato a conoscere riguardo il programma. Ciò significa che per stendere le tinte piatte io non mi limito a selezionare e riempire, in maniera "automatica", a volte capita di dover colorare "a mano libera", altre di ripulire sbordature con la gomma ecc.

2 commenti:

  1. ciao emanuele.
    potresti spiegarmi meglio come si fa a registrare le due azioni?: selezionare un'area > estenderla (F2) e riempirla > deselezionare l'area (F3).

    grazie mille!
    ciao.

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  2. Ciao Marcello, ho scritto un nuovo post con tutti i passaggi! ;)

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