14 marzo 2011

La paura


Tutti noi stiamo vedendo, in queste ore, le tristi immagini che ci provengono dal Giappone.
Il dispiacere è grande, come per qualsiasi tragedia, naturale o "artificiale", che colpisca qualsiasi parte del pianeta e qualsiasi popolazione.

In questi momenti mi viene sempre da pensare che non sono mai stato testimone di un evento naturale catastrofico, per fortuna.
Se mi addentro un po' di più nell'intimità delle mie riflessioni scopro, però, una cosa che, sinceramente mi imbarazza e mi fa sentire in colpa.
Non riesco ad avere la percezione della "paura" legata a questi fenomeni. Cioè, è chiaro che se dovessi vivere l'esperienza reale di un terremoto di certe proporzioni sarei il primo a cacarmi sotto e provare un senso di impotenza, però se ci penso, se cerco di immaginare la cosa, non riesco a provare "emozione" (in questo caso, il termine "emozione", ovviamente, usato in accezione negativa).

Questa cosa, ovviamente, mi "imbarazza" perché mi sembra, in qualche modo, di non avere rispetto per chi, invece, questi fenomeni e la paura, li ha vissuti sulla propria pelle.
Ma è evidente che non è così.

C'è un solo fenomeno metereologico che se ci penso, se cerco di immaginarlo, pur non avendolo mai vissuto, mi fa tremare letteralmente le gambe.





i tornado.

Spero, sinceramente, di avere sempre la fortuna di potermi solo immaginare certe cose.

3 commenti:

  1. Credo che il tuo senso di colpa, se così possiamo chiamarlo, è una cosa comune per tanti di chi, come noi, ha la fortuna di non aver vissuto sulla propria pelle e su quella dei propri cari catastrofi del genere. L'unico mio senso di colpa è non poter essere (o non far niente per essere) lì in prima persona a dare nel mio piccolo un quasiasi aiuto concreto. Di fronte a tali tragedie ho sempre la sensazione di vivere in un "ventre di vacca", un sorta di luogo sicuro che mi fa da barriera da simili drammi... ma è una pura illusione mentale perché tali catastrofi possono capitare anche qui, anche il nostro paese ha i suoi tristi precedenti. Ciò che non riesco ad avere io è la percezione delle dimensioni di tali eventi: sono troppo grandi da concepire per me che non ho vissuto in prima persona, abituato a vederli filtrati dallo schermo tv o da internet. E' sempre la stessa sensazione per me: l'attacco terroristico dell'11 settembre, il terremoto e tsunami del Sud-est asiatico del dicembre 2004, l'uragano Katrina nel 2005, il terremoto di Haiti e del Cile lo scorso anno e ora il Giappone solo per citare quelli più recenti e di maggior impatto nelle nostre memorie... guardo lo schermo ipnotizzato di fronte ai filmati che scorrono, non riesco a staccare gli occhi e ogni mia percezione di dimensioni, di emozioni, di sensazioni si blocca: non è un "non-provare-emozioni" ma forse l'incapacità di trovare un riscontro dentro me stesso con quello che vedo.

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  2. A me forse fanno più paura i terremoti. Un tornado è una cosa che viene dal cielo e se sei in un luogo molto solido magari ti salvi, oppure se sei fortunato riesci a scappare in tempo... Ma un terremoto è proprio l'ultima delle nostre certezze che se ne va: se la Terra sotto i nostri piedi trema e va in pezzi, vuol dire che niente è più sicuro, non esiste un solo luogo dove stare al sicuro (a parte forse un elicottero?)

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  3. L'incredibile potenza della natura fa rabbrividire ed esaltare al tempo stesso.
    Di fronte all'amara verità che queste forze si lasciano alle spalle si rimane senza parole.
    Uno spettacolo unico ma con risultati devastanti.

    I video che arrivano dal Giappone sono qualcosa che personalmente non mi sarei mai immaginato.
    Di Tzunami ne abbiamo visti ultimamente (2004) ma davvero senza parole a vedere come migliaia di macchine sembrano palline di polistirolo di fronte ad un onda inarrestabile che si porta via tutto.

    L'acqua copre la maggior parte del pianeta ed è come se ci facesse sentire che è lei il capo qua sopra.


    Non vorrei ritrovarmi in nessuna situazione catastrofica...ma se proprio devo sceglierne una da scartareda scartare sarebbe proprio un'inondazione del genere.
    Per un semplice motivo...li c'è davvero poca possibilità di salvarsi il culo.

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