28 aprile 2011

01 Tutorial - STEP 03

Il terzo passo...

Le Ombreggiature.

Abbiamo aperto l'immagine. Abbiamo creato il LIVELLO del disegno, in MOLTIPLICA, e sotto, usando un grigio, abbiamo studiato le volumetrie dei personaggi e degli ambienti, definendo una (o più) specifica fonte di luce. Abbiamo salvato il file e messo da parte. Abbiamo riaperto l'immagine, stessa procedura, livello in Moltiplica, e usando le foto di documentazione raccolta, abbiamo iniziato a stendere le tinte piatte, in livelli separati, ambienti e personaggi, sempre SOTTO il livello di CHINA. 

ora:

- creiamo 2 altri livelli, uno sarà il livello di OMBRE PERSONAGGI, e l'altro OMBRE AMBIENTI. Il primo lo posizioniamo tra il livello tinte piatte personaggi e la china, il secondo tra tinte piatte ambienti e tinte piatte personaggi.


- scegliamo un Blu. Un unico Blu per tutta la stesura delle ombreggiature, e disegniamo le ombre, seguendo i riferimenti che c'eravamo già studiati in precedenza, in grigio; le ombre dei personaggi sul livello "ombre personaggi", e le ombre degli ambienti sul livello "ombre ambienti".


- Importante: per disegnare le ombre io uso i TRACCIATI. Con l'utilizzo dei tracciati sono sicuro di realizzare delle curve perfette, pulite, in linea con il disegno, cosa che non sarei in grado (io) di fare con la tavoletta grafica, a mano libera. Trovo che il vero "collante" tra disegno e colorazione sia proprio lo sviluppo del disegno delle ombreggiature. A questo step si riesce a "legare", otticamente, disegno e colore, fondendoli in un risultato unico.



- Ora metto i livelli delle ombre in MOLTIPLICA, e ne abbasso l'opacità, per rendere più morbido il contrasto tra parti del disegno in luce e parti del disegno in ombra.




- Avendo usato il BLU, per realizzare le mie ombre, e mettendolo in Moltiplica, automaticamente ho assecondato la regola della teoria fisica della luce, secondo la quale, le parti in ombra di un oggetto sono: più fredde, più scure e meno sature, rispetto alle parti in luce dell'oggetto stesso.

- Dopo aver realizzato la stesura delle ombreggiature mi accorgo di una cosa. Il passaggio tra colore di tinta piatta e ombra è troppo netto, troppo grafico. Ho bisogno di ammorbidirlo, di dare alla mia colorazione un senso più "illustrativo". Allora stendo un secondo livello di ombreggiatura, simile al primo, ma di poco "scostato", rispetto la precedente stesura. Così si verrà a definire, automaticamente, un colore di tinta piatta (che diventerà la parte in luce), un mezzotono (che è la prima stesura di ombra stesa), e un'ombreggiatura (che è il secondo livello di ombra steso!).

Il passaggio tra parte in luce e parte in ombra è troppo secco.

Creo altri 2 livelli di ombreggiatura.

Stendo una seconda velatura di ombra, scostata di pochi millimetri dalla prima.





- Attenzione però, il secondo livello di ombreggiatura, non è dato a caso. Innanzitutto continuo a stenderlo creando un livello apposito (per cui, per i personaggi, "ombre personaggi2", e per gli ambienti "ombre ambienti2"), in più dovrebbe essere gestito secondo la caratteristica delle ombreggiature per la quale le ombre sono più "definite e a fuoco" in prossimità dell'oggetto dal quale vengono proiettate, e "sfocate e diffuse" man mano che si allontanano dall'oggetto dal quale vengono proiettate.
Notate come l'ombra di queste bamboline, nella parte più vicina all'oggetto da cui vengono proiettate, rispetto la fonte di luce, siano più definite che nella loro parte terminale dove sono più sfocate e diffuse!
Ecco come questa caratteristica delle ombre (definite vicino l'oggetto, e sfocate nella loro parte terminale) viene sfruttata nella stesura dei livelli di ombreggiatura per come li realizzo io. Notate i vari strati di ombreggiatura, che non sono altro che livelli uno sopra l'altro, in moltiplica, con, in questo caso, un'opacità bassa al 10% ognuno.

Ovviamente ognuno ha il suo metodo, e il mio metodo stesso si è evoluto negli anni. A seconda del disegno che ci si ritrova a colorare si può cambiare approccio, in questo caso, per esempio, invece di singoli livelli di ombra sovrapposti uno all'altro, ho usato una semplice sfumatura. A me le sfumature a computer non piacciono molto, tendo ad usarle il meno possibile.

3 commenti:

  1. Ok, ma nello specifico, nel viso e nella mano del protagonista, come hai fatto a calcolare le ombre più nette da quelle più sfocate?

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  2. Ciao luca, ho parlato delle ombre "nette-sfocate" solo per dare un'idea "media" di approccio alla stesura delle due velature d'ombra. Diciamo, come sempre per riuscire a trovare un "metodo" che funzioni in generale.

    In realtà si parte da questa caratteristica ma si deve arrivare, più definitivamente, ad una "sensibilità" personale nello stendere le due velature, che non è altro la stessa sensibilità che si usa quando si stendono pennellate di colore "a mano".

    La regola ancora più "di base" è quella di riuscire a "mescolare otticamente" le due velature, in modo che l'occhio legga il passaggio tra tinta piatta-mezzotono-ombreggiatura, senza "intoppi", ovvero come un'informazione "unica" e "armoniosa". non "secca".

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