05 settembre 2012

Tutorial

Continuiamo il tutorial sull'illustrazione per il collettivo "Dr. Ink" e oggi concentriamoci sugli occhi del personaggio.
La costruzione dell'occhio racchiude più o meno tutta la filosofia di sviluppo di una colorazione del genere, ovvero: tutti gli elementi interagiscono tra loro e con lo spazio circostante.
Capiamo perché!


Gli occhi, essenzialmente, sono due sfere, immaginatele in questo caso (grottesco) come due biglie di vetro. Come sempre accade, avranno una parte in luce e una in ombra, nel nostro caso ho scelto di far arrivare la fonte di luce dall'alto a sinistra, per cui come primo step andrò a colorare l'ombra dell'occhio, dalla parte non toccata dalla luce.
Come visto nello step precedente, anche in questo caso l'ombra la realizzo sfumata, riempiendo tutto l'occhio di un grigino tenuo, e cancellando con un pennello a punta sfumata, con una bassa opacità, via via la parte in luce.


L'occhio è un "elemento" (in questo caso una sfera di vetro) contestualizzato in uno spazio ben preciso, illuminato da una specifica fonte di luce, di conseguenza dovrò pensare anche ad una minima luce riflessa, che posiziono in angolino in basso a destra, in direzione del naso, proprio perché immagino che la luce possa colpire la punta di quest'ultimo e rimbalzare sul bulbo oculare. In più, visto che il mio personaggio ha il cappellino rosso, e la luce, comunque, è diffusa, piazzerò una bella sfumatina rossa, sempre sul bulbo oculare, per far "percepire" la presenza del, appunto, cappellino (e qui cominciamo a capire la frase: "tutti gli elementi interagiscono tra loro e con lo spazio circostante"!).


Ora inizio a rifinire alcune cose, a creare i "giusti equilibri", inizio a far vedere gli effetti. E infatti vado a calcare un po' la mano sulla luce riflessa, aggiungendo un'altra sfumatura sull'angolo destro basso dell'occhio, in modo da smorzare ancora un po' il "grigiore" dell'ombra sul bulbo, e far percepire maggiormente la tridimensionalità. Ps: ogni cosa che faccio sull'occhio destro, ovviamente lo "riporto" anche sull'altro occhio.


Vediamo con un'immagine ingrandita cosa sta succedendo...



Per dare ancora di più l'effetto "vetro" agli occhi, immagino che ci sia, nella stanza con l'omino, il "fotografo della scena", che lo illumini, in luce riflessa, con due fari. Sugli occhi si rifletteranno le luci dei fari, e io le metto in prossimità della luce riflessa.

Ecco, con l'immagine ingrandita, il risultato come appare.


Siccome vicino agli occhi ci sono i capelli del personaggio, li faccio riflettere sul bulbo. (Continuate a capire come sia importante osservare tutto ciò che circonda e che compone il personaggio, per creare sinergia fra i vari "piani"?)


Ecco i capelli riflessi ingranditi.


Continuo ad "osservare", e noto che ci sono anche le sopracciglia nerissime, che potrebbero riflettersi sul bulbo, e il cappellino stesso merita di evidenziarlo di più.


Ecco, alla fine, cosa ne risulta. Non ho spiegato proprio ogni singolo dettaglino inserito, ma alla fine è sempre lo stesso concetto: è lo spazio circostante che crea il volume di ogni elemento. Riflessi, lucine, ombre, sono tutti elementi che esistono nello spazio. 

Si può anche andare oltre eh? Provate a pensare di essere sufficientemente pazzi da immaginare un intero ambiente circostante il personaggio che si riflette sul bulbo! Se stesse, per esempio, camminando per la strada, avrebbe persone, auto, cartelli, palazzi, riflessi sugli occhi!!!! Io non l'ho fatto solo perché questa era un'illustrazione "omaggio", ma la prossima volta che mi capita di farne una pagata lo realizzo di sicuro!! :D







3 commenti:

  1. omonimo, sei davvero malatissimo! ma non curarti mai per carità! :)

    RispondiElimina
  2. ma quindi torna il discorso delle gelatine??!
    complimenti come sempre!ciao.

    RispondiElimina
  3. M@nu, tranquillo! ormai la pazzia è cavalcante! :D

    Simone, ritorna non solo quel discorso sulle gelatine, ritorna sempre tutto! questo è il "segreto", ricordarsi di ricordarsi tutto! ;)

    RispondiElimina