25 ottobre 2011

Dream: istruzioni per l'uso


Siete mai stati a Venezia?
Vi spiego un paio di cose.

Anche se voi veniste a Venezia e giraste a piedi, con cura, tutte le strade, calli, campi e vicoletti percorribili, avreste visto solo il 15% della città. Esiste, infatti, un altro buon 5% di meraviglie la cui vista è preclusa anche ai cittadini stessi (sto parlando magari di corti private, labirintici giardini alle entrate dei palazzi ecc..), poi c'è un altro 15% che è la città vista dalla barca. Salite in barca, e girate tutti i canali e i rii possibili, e vi ritroverete in un mondo che nemmeno vi immaginate. E poi c'è il 15% rappresentato dai tetti. Il guardare Venezia dall'alto di un'altana. Bene siamo arrivati al 50%, e l'altra metà? Prendete tutte queste esperienze e vivetele di notte, alla luce dei lampioni, o coccolati dal buio profondo dell'acqua (non intendo mentre state affogando!!! ma, appunto dal "buio" dei canali visti dalla barca), e potrete dire di aver vissuto Venezia al 100% (no, non vale farlo in Assasin's Creed).

Ecco.
Ascoltare i Dream Theater, significa più o meno questo. Non ci si può limitare di credere di scaricare i files (ho comprato il disco su Itunes), premere play e ascoltarli dalle casse del computer mentre si lavora. Questo rappresenterebbe solo il 15% dell'ascolto e della comprensione possibile. Per metabolizzare un disco dei Dream bisogna ascoltarlo in diversi contesti e addirittura in diverse "qualità", perché ogni disco è un discorso complesso, che va digerito a frammenti, e ogni frammento deve essere percepito nello "spazio" e nel "tempo" giusti.

E già  al giorno d'oggi  è difficile parlare di "disco", mi sono appena reso conto. Perché, almeno così capita a me, ormai si è abituati a scaricare "singoli", comprare una canzone per volta, la maggior parte dei musicisti cerca di investire completamente tutto su 1 solo pezzo, e tutto il resto è contorno. Questa volta, invece, mi sono reso conto quanto, quando si parla dei Dream, sia ancora importante il concetto di "sequenza di canzoni", di "album", di "playlist".

Il metodo che uso, per apprezzare un disco dei Dream è il seguente (lo so, sono sempre così fastidiosamente "matematico", ma in realtà è perché, al fine di raccontarvelo sul blog, tendo a razionalizzare ciò che di solito, invece, vivo "spontaneamente"):

- Primo ascolto totale e completo del disco. Le canzoni me le ascolto in ordine, per capire se fra di esse c'è già qualcosa che mi colpisce subito. In questo caso no, non c'è stato nulla che mi ha colpito, e infatti, tendenzialmente, parto sempre sfiduciato.

- Ascolto le "ballads", perché so che, tanto, i Dream sono bravi a scriverle e quindi, in qualche modo, mi prendo lo "zuccherino" per addolcirmi l'apparente "delusione" al disco. Da quando esiste facebook, pubblico i miei commenti, anche i più "grezzi" e "superficiali", per vedere se c'è qualcuno che la pensa come me o diversamente (un "aiuto" in più non fa mai male).

- Ascoltando le ballads generalmente riesco a intuire subito qual'è il mood del disco; dalle canzoni lente, quindi, mi sposto subito su quella, più "complessa", che gli si avvicina, come se fosse un "anti-ingresso" all'album..sto andando ancora con i piedi di piombo, e sono sempre "a rischio" che l'album mi faccia cagare.
L' "anti-ingresso" all'album dei Dream, questa volta è stata questa canzone qua:



In questa canzone c'è tutta la tecnica dei Dream, ma "ammorbidita" da una melodia piacevole e "aperta", trionfale. Fino al minuto 5.00 puoi assaporare, senza compromessi, l'abilità e il gusto dei più "classici" Dream Theater, ripercorrendo acusticamente la loro storia da "Images&Words" fin qua (si, sono un fan del primissimo minuto, da When Dream and Day unite, e anche ho un album precedente che si intitola Instru-Mental, quando ancora non avevano nemmeno Dominici alla voce). E' dal 5^ minuto in poi, però, che ci si gioca tutto. La parte strumentale. Se sei un fan accanito la ascolti con fiducia, se sei un ascoltatore disattento e ti sei avvicinato ai Dream in occasione di questo disco, rischi di chiudere tutto e riporre il disco sullo scaffale.
Di solito questa parte è tutta nelle mani di Petrucci e del tastierista "di turno" (ormai Rudess) e della loro abilità nel comporre.
Petrucci, nei dischi precedenti ha avuto alti e bassi, ma non mi ha mai realmente soddisfatto (complice anche la piega "trash" che aveva preso il sound della band negli ultimi album), ma qui è in stato di grazia.
Rudess che io non ho mai amato, fa il suo "sporco lavoro", si diverte a voler cambiare 1000 strumenti in pochi secondi, ma io sono carnalmente innamorato di Kevin Moore (che per me, assieme a LaBrie, era la vera anima dei Dream), e quindi il mio giudizio è "fazioso".
In ogni caso Petrucci è talmente ad alti livelli, che posso tranquillamente accettare di tutto, anche il fatto che non ci sia Moore nella band.
Se superate questa parte strumentale, al minuto 8.40 tornate "sulla soglia" dell'album. Quando avete iniziato ad ascoltare "Breaking all Illusions", nei primi 5 minuti della canzone eravate nell'anti-ingresso, sulla soglia dell'album, ma fuori; dai minuti 5.00 ai minuti 8.40, la vostra mente non ha ben capito cosa stesse succedendo, dai minuti 8.40 fino alla fine della canzone siete nuovamente sulla soglia ma vi guardate attorno, c'è qualcosa di strano. Ecco! l'avete capito, non siete più nell'anti-ingresso, siete sulla soglia, ma dentro.

- Ciò che faccio dopo è continuare ad "ascoltare" ciò che i 5 hanno da raccontarmi, e comincio a rendermi conto che ogni canzone è legata a quella precedente e a quella dopo, e non diventa altro che un puzzle di 9 pezzi iniziato e "semplice" da risolvere. Considerando che le ballads non le considererò più per un bel po' di tempo (nelle ballads bisognerà infondere un "significato" intimo e personale, per digerirle come si deve, e questo lo farò solo ad una fase successiva all'ascolto, che poi vi spiego), ciò che viene prima e ciò che viene dopo di "Breaking alla Illusions" sono: "Outcry" e "On the Backs of Angels" (si, considero questa, perché ascolto il disco a ripetizione), e non mi è difficile metabolizzare anche loro, e fare lo stesso "giochetto" della "canzone prima e canzone dopo" anche per il resto dell'album.

- Una volta apprezzato l'intero album dall'ascolto su computer, mentre lavoro (e non ho detto che sono già felice di averlo preso), mi considero al 40% dell'ascolto, si perché ora inizia la fase "cuffiette". Ipod alla mano e musica sparata direttamente dentro le orecchie. E' come vedere Venezia dalla barca. Ci si rende conto di un milione di altre cose, sfumature, timbri, accenti, dettagli.
E' in questa fase, per esempio, che inizio il mio rapporto con Myung (il basso) e Labrie (voce). Ed è in questa fase che mi si apre totalmente il "mondo" dei Dream. (In questo preciso momento, sono a questo punto dell'ascolto).

- La fase successiva, e praticamente "ultima", è il guardare Venezia "di notte". Passo l'album su cd, vado via in macchina e me lo ascolto viaggiando. E' qui che le ballads cominciano ad avere un senso. E' qui che l'esperienza umana del "movimento", riempie di sensazioni e luci le canzoni dell'album. Ho ricordi nitidi, di strade, di stazioni di servizio, di città, per ogni canzone dei Dream. E' un discorso personale, ovviamente, un punto di vista diverso da tutti, una lettura "privata" del disco, che entrerà a far parte della mia vita attraverso le esperienze della stessa.

Al punto in cui sono ora, quindi alla fase "cuffiette", pre-macchina. La mia canzone preferita è questa:



Scusate i refusi!

EDIT: Curioso che, inconsciamente, non abbia scritto nessun cenno al cambio di batterista e al lavoro, appunto di Mangini. Segno che, come scrissi un giorno su facebook, ormai considero i Dream come un "organismo" vivente in continua evoluzione; non punto il dito contro il cambio di un membro, in effetti, mi basta che l' "organismo" continui a pulsare e a vivere e, anzi, ogni occasione è buona per cambiare strada e sperare in nuovi obbiettivi sonori da raggiungere. I Dream, in fin dei conti, sono l'unica band che scrive, veramente, Progressive Metal.

9 commenti:

  1. parole santissime!
    anch'io ho un rapporto particolare con i "dream".. e comunque per me, non c'è colonna sonora megliore per disegnare che un loro album.. ;) l'ultimo devo ancora ascoltarlo e aspetto di sentire mangini..

    saluti esoterici..

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  2. l'analisi è ottima, ma si dovrebbe applicare ad ogni ascolto, e probabilmente per ogni forza d'arte.

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  3. "...bisogna ascoltarlo in diversi contesti e addirittura in diverse "qualità"..." cioè mentre stai facendo cose diverse?


    in diverse qualità? cioè con dei disturbi nell'audio o cose del genere?

    Sei bravo nel fumetto e le tue lezioni sono molto importanti..ma non credo che una musica debba essere ascoltata disturbata. Quando una persona parla o canta cerca sempre di avere le condizioni ideali.

    Mah...certo, bisogna approfondire ma penso che i Dream, se hanno fatto una musica senza disturbo forse c'è una ragione..


    tu come la pensi? puoi spiegarti meglio su questo punto?

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  4. Non sto dicendo che bisogna ascoltare la musica dei Dream con "disturbi" all'audio 44rivax :)
    Converrai con me che la qualità audio di una canzone ascoltata nelle casse del computer, attraverso un paio di cuffiette e nello stereo della macchina (cito i tre passaggi che faccio io) è molto differente l'un l'altra, ma non per questo devo precludermi certi "passaggi". Non ho l'estrema necessità, insomma, di ascoltarmi un disco dei Dream (come di qualsiasi altro gruppo), in un impianto da 20 mila euro, e in ogni caso la "qualità" delle casse del computer (in ogni caso ho un impiantino niente male, connesso al mac) mi fanno ascoltare le canzoni sotto un certo punto di vista, ma ti posso assicurare che con le mie cuffiette scrausissime ho percepito delle cose che nel impianto più costoso non avevo assimilato (soprattutto mi capita con le parti di tastiera, certi effetti li sento solo nelle cuffie)..:)

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  5. GRANDE MANU!!! Mi sono emozionato a legger ele percentuali di fruizioni su Venezia.
    Un paio di anni fa ci sono stato per la festa del Redentore.
    E con gli eserciti di turisti che ho visto a confronto Firenze mi sembra un deserto ( anche io ero turista a contribuire).
    Mi feci una promessa.... Quando mi comprerò una mega macchina fotografica i primi 10 giga di foto a media risoluzione li voglioconsumare a Venezia.
    Ogni angolo ha intrisa una bellezza incredibile!
    No che Firenze non abbia angoli belli, ci mancherebbe...ma Venezia ha la laguna che irradia una magia incredibile...
    Non so se rietra tra le percentuali che hai citato ma anche Venezia nella nebbia che ri regala piccoli scorci di guglie di palazzi e come una bella donna vestira di bianco che lentamante ti mostra solo una spalla nuda...
    Adoro Venezia! penso sia la città quasi irrale degna di qualche città elfica delle favole.

    Per i Dream, il mio amore parti da Awake e ad ali e bassi li o seguiti.
    Curioso come un peronaggio come te molto metodico e tecnico con grandissimo gusto sia appassionato ad un gruppo che fonde tecnica , medologia e gusto! :-DDD
    Quando suonavo la chitarra seguii dei video didattici di Petrucci... e ti garantisco che nel suo modo di cercare e spiegare ti somiglia molto. deciso e sicuro!
    http://www.youtube.com/watch?v=N_MTy98vVWI

    un salutone !!

    I v a n

    p.s ci vediamo a Lucca Sabato?

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  6. A proposito di Venezia questo giovane artista ci si sta avventurando....( uno dei miei artisti preferiti in assoluto)

    http://lorenzomattotti.blogspot.com/2011/10/venezia-scavando-nellacqua-in-libreria.html

    :-DDDDDDD

    I v a n

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  7. per me son alieni..non sono essere umani l'ho sempre detto! Vengono da un altro pianeta

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  8. ciao emanuele, ho partecipato ad una tua lezione alla scuola del fumetto di palermo, (si, vorrei diventare un tuo collega diciamo XD),oltre ad apprezzarti come disegnatore, sono felice di vedere che la pensiamo ESATTAMENTE allo stesso modo sui DT, che sono la mia band preferita in assoluto, compro tutti i loro dischi, li ascolto in fasi diverse e col tempo li apprezzo in maniera diversa e a seconda del mio stato d'animo ne ascolto uno piuttosto che un altro. Vado ai loro concerti (quando posso permettermelo ovviamente), tra l'altro sono anche un chitarrista, quindi da musicista credo che la goduria nell'ascoltarli si moltiplichi del 300%. Si potrebbero riempire enciclopedie per spiegare quello che si prova ascoltandoli. Comunque.. questo è il mio primo commento sul tuo blog, oggi è la prima volta che lo apro, hai un altro seccatore in piu a cui dare consigli o con cui parlare dei Dream, ciao e buon lavoro ;).
    ludo

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