15 febbraio 2011

Transe forme.


Ho visto la mostra di Moebius che si sta svolgendo a Parigi, alla Fondation Cartier.

Sono uno scandalo perché io vado raramente a vedere mostre. Sono proprio ignorante. Ma è sempre il solito discorso: tanto lavoro, non ho mai tempo, e poi quando stacco voglio riposare un po' la mente...ecc...ecc, ma è evidente che queste sono solamente scuse. La verità è che sono stupido, e me ne rendo conto realmente proprio quando mi immergo in esposizioni come quella del Maestro dei Maestri.

La mostra si sviluppa in due piani. Al piano terra, c'è una bacheca che fa una piccola spirale dall'ingresso al centro della sala. Disposti in questa bacheca un sacco di disegni a china ed acquerello, soprattutto tavole, illustrazioni e studi per Blueberry. Al piano sotterraneo c'è, invece, un'installazione un po' più "catchy", con alcune stampe che "non servono a nulla", e con tanto altro materiale un po' più "sci-fi".
Un paio di altre stanze ospitano interviste video all'autore e un film di animazione 3d (che però io non ho visto perché non mi piacciono i film 3d che fa Moebius).


Se fossi entrato in una mostra di questo tipo, di qualsiasi altro autore, ci sarei rimasto non più di 15 minuti.
Li dentro, invece, ci ho passato 4 ore.
A parte che, effettivamente, non mi sono minimamente reso conto del tempo che passava, ho voluto cogliere l'occasione di poter ammirare i disegni originali del più importante disegnatore vivente, fin ogni piccolo dettaglio, per capire "una volta per tutte" come cazzo devo fare il mio lavoro da disegnatore.

E a parte tutte le riflessioni tecniche che si possono fare, più o meno sterili in realtà (userà pennello o pennino? ma come fa la matita? che marca di carta usa? e via dicendo), dovrò metabolizzare tutto ciò che ho osservato, con gli occhi e la mente di una persona che ha visto le opere di un disegnatore che si diverte a fare il suo lavoro. Un disegnatore che quando impugna la matita non la stringe ferocemente per insicurezza, che quando è seduto al tavolo da disegno è felice perché sta facendo la cosa più bella del mondo. Che non è "schiacciato" dal peso delle anatomie o delle prospettive, perché le vive in prima persona, entrando lui stesso dentro al foglio, respirando l'aria che respirano i suoi personaggi.

Io, oggi, non sono felice quando faccio il mio lavoro. Faccio fatica, mi stanco, mi inacidisco, mi stresso, sbaglio e non sono soddisfatto di nulla. Mi distraggo.


Andate a vederla prima che chiuda.

6 commenti:

  1. Capisco benissimo!! A volte mi ci vuole una settimana di inattività per riprendermi dall'ultima tavola disegnata!! :D
    Ma guariremo!

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  2. Io per fortuna non lo faccio per mestiere quindi se soffro mi basta posare carta e matita... ma ammetto che a volte è solo la testardaggine a tenermi incollato alla sedia finchè non sono minimamente soddisfatto.

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  3. Non sapevo che Jean avesse fatto qualcosa in 3D.
    :-o Avrei voluto essere lì...

    P.S.: quando sono diventato grande mi sono reso conto che da piccolo io sono cresciuto con i fumetti di Moebius senza sapere chi era o cosa aveva fatto, mi piaceva solo un casino, e anche se tutti i miei amici non avevano idea di chi fosse o non erano minimamente appassionati ai fumetti mi sentivo come se avessi scoperto qualcosa di prezioso (ovviamente era già famossisimo ma io ero ingenuo), è bello vedere che anche da piccolino ho sempre avuto un occhio buono :D Del resto "leggevo" sempre anche Manara ehhe

    Bye

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  4. CAVOLO!!!! Se non fosse per un poco banale problema economico mi hai davvero convinto!

    I v a n

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  5. Sembra di leggere me stesso in questo post :/
    menomale che hai tempi ho beccato graphite, anche se non mi cagava nessuno, sob !

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